100 km del Passatore guida e allenamento

Pubblicato il: 31/03/2018

Dico subito che questa non è farina del mio sacco in quanto non mio sono mai cimentato nella 100 km del passatore, ma l'ha scritta il mio amico e compagno di corse Giorgio alias fedroillupo. Si è deciso di farla conoscere a più gente possibile e l'abbiamo passata anche al forum da corsa più rappresentativo in Italia, runningforum.it come avrete modo di leggere non ci sono tabelle da seguire e consigli assoluti ma riporta semplicemente l'esperienza di Giorgio che lasciatemelo dire è un tipo molto preparato e tecnicamente esperto di tutte le problematiche relative all'allenamento e corsa in genere specialmente per le lunghe distanze. Se avete domande da fargli potete commentare che risponderà direttamente. Per la cronaca ha chiuso il Passatore al 657° posto in 12h 27' 45" 

Con questa guida cercherò di dipanare alcuni dei tanti dubbi su questa gara che possono assalire chi la affronta per la prima volta.
Di anno in anno è sempre molto attiva la discussione sulle varie edizioni del Passatore ma qui vorrei dare delle indicazioni di carattere più generale.

Intanto, secondo me, come in molti altri tipi di gare, bisogna distinguere due casi: 

1) voglio godermi questa particolare esperienza senza troppe ansie con lo scopo principale di portarla a casa e di divertirmi;
2) voglio fare la mia gara puntando al miglior risultato possibile.

Caso 1 – Obiettivo arrivare.
Allenamenti:
non esistono molte tabelle per gare di questo tipo ma, di sicuro, per il Passatore il riferimento di noi comuni mortali è la tabella di Pizzolato che si può trovare nel sito ufficiale della manifestazione.
Per portare a termine la gara è più che sufficiente il carico leggero proposto da Pizzolato e senza nemmeno prenderlo come fosse una verità assoluta ma più che altro come guida per distanziare correttamente i vari lavori (soprattutto i lunghi) e i vari carichi settimanali.
Nulla vieta, tra l’altro, di sostituire questi allenamenti con gare di nostro piacimento, semmai riadattando le sedute del fine settimana per cercare di lasciare inalterato il carico complessivo.
La cosa più importante è essere preparati a “stare sulle gambe” parecchie ore di seguito e testare alimentazione e materiali per arrivare con la massima tranquillità possibile al giorno della gara.
Scarpe:
di sicuro, dato il numero di passi che ci stiamo preparando a fare sono da preferire scarpe più protettive ma non dobbiamo dimenticarci che le scarpe devono essere comode e adatte a noi, ai nostri piedi e al nostro modo di correre o di camminare quindi lasciamo stare le varie classificazioni A2, A3… e proviamo, “ascoltiamo”, la scarpa che vorremmo usare, soprattutto nelle sedute lunghe di allenamento. 
Magari prendiamo una scarpa classificata come A3 e dopo qualche decina di chilometri mi causa una vescichetta su un dito che in una gara “normale” non sarebbe un problema ma al passatore mi potrebbe distruggere, soprattutto dal punto di vista psicologico.
In ogni caso, se nel percorso i piedi dovessero darci fastidio niente panico, si può usare vaselina (che ci si può portare dietro in un mini tubetto, il più piccolo che si riesce a trovare. Io ne uso uno di pochi centimetri di un campioncino di crema che riempio ogni volta) appena si avverte il minimo fastidio, provare a invertire le calze o addirittura togliere le solette per guadagnare un po’ di spazio.
Poi, a mali estremi, c’è il cambio alla Colla.
Tattica (se di tattica si può parlare):
niente sbruffonate, soprattutto all’inizio.
Diamoci un obiettivo per la condotta di gara e cerchiamo di rispettarlo. Se il nostro stato di forma ci consiglia di prendere con calma la prima parte è pericoloso strafare, magari perché ci si sente freschi e bene.
Sulle prime salite (ma anche sulle successive) è inutile correre per far vedere di stare bene. Quando la strada si impenna si rallenta e eventualmente si cammina, a seconda della pendenza, per risparmiare energie per quando ci serviranno (e ci serviranno).
Ai ristori non c’è fretta, non ci fermiamo troppo ma non c’è bisogno di strozzarci per ingurgitare tutto di corsa o di prendere il bicchiere al volo e ripartire, mangiamo sempre ma senza esagerare e beviamo con calma poi ripartiamo, magari camminando per i primi metri.

Cosa portare:
qui i casi sono due: 
a) sono solo 
b) qualcuno mi accompagna

Caso a), sono solo:
affrontare la 100 da soli (cosa che io ho fatto per necessità più che per scelta) è un’esperienza che consiglio di fare.
In questo caso possiamo contare solo sulle nostre forze quindi cerchiamo di partire preparati.
Per il mangiare non c’è problema, i ristori sono ottimi, frequenti ed abbondanti. Sull'altimetria ufficiale sono segnalati come pure i massaggi e i centri medici. C'è anche qualche bagno ma non si sa bene dove.
In ogni caso 100 km sono tanti e se non si è pronti ad affrontare le varie situazioni che si possono incontrare si rischia di non terminare la gara.
Non è male portarsi dietro un marsupio o al limite anche uno zaino con almeno un flaconcino di vaselina, una giacca antivento o impermeabile a seconda del meteo, un buff, una lampadina, il cellulare, una maglietta e una o al massimo due barrette o gel (purché testati in allenamento).
I ristori sono ottimi ma qualcosina in caso di crisi me lo porterei.
In pratica nel marsupio c’è tutto quel che serve per arrivare a Faenza.
Per il vestiario, l’antivento e la maglia asciutta potrebbe sembrare un’esagerazione viste le temperature spesso elevate, ma alla colla si è stanchi, fa buio e siamo in alto, quindi basta calare un po’ il ritmo per trovarsi bagnati di sudore e infreddoliti.
Nella mia partecipazione, ad esempio, ho accusato forti dolori al fegato che mi hanno impedito di correre per parecchi chilometri e senza la giacca sono quasi certo che avrei dovuto abbandonare.
In ogni caso è previsto un cambio alla Colla ma non si sa mai, se non si trovasse la borsa saremmo preparati in ogni caso e non ci coglierebbe il panico o lo sconforto (che in una cento chilometri è forse l’avversario più temibile).
Borsa alla colla:
In ogni caso, ma proprio in ogni caso, non costa nulla quindi…
Cambio completo, anche intimo, maglia lunga e corta e pantaloni idem (a seconda delle condizioni meteo e fisiche ¾ e corti), buff, lampadina, barrette/gel, piccolo kit medico (cerotti, vaselina, nastro medico e nastro adesivo, forbicine, spillette da balia), scarpe (anche se sul cambio delle scarpe le opinioni sono soggettive. Io direi di metterle nella borsa ma se alla colla i piedi stanno bene meglio lasciarle li).
Borsa a Faenza:
cambio completo con tuta, batteria/caricabatteria per cellulare, batterie per lampada, necessario per doccia, qualche decina di euro. Le brande ci sono e sono ben attrezzate quindi direi niente sacchi a pelo o coperte, magari un telo da spiaggia in caso ci si debba sistemare a terra, da mangiare e da bere ce n’è a sufficienza.

Caso b) qualcuno mi accompagna:
In questo caso tutto è più semplice ma non si possono dimenticare le raccomandazioni di non arrecare intralcio a chi corre, quindi prevedere soste dell’auto o della bici in determinati punti in cui effettuare rifornimenti o cambi evitando di seguire continuamente il corridore durante il tragitto.
Il marsupio non serve, al limite ci si può portare il cellulare. In ogni caso direi di lasciare tutto a chi ci segue e prevedere punti di controllo non troppo distanti tra loro o affollati.
Borsa alla colla:
Non è necessaria ma, come prima non costa niente, quindi, se ci fa stare più tranquilli, ben venga.
Borsa a Faenza:
Non è necessaria.

Ora veniamo al...
Caso 2) alla ricerca della gara perfetta.

Allenamenti:
anche in questo caso, per i comuni mortali la tabella di Pizzolato che si può trovare nel sito ufficiale è un ottimo riferimento.
In questo caso ci si sposterà verso il carico medio o addirittura pesante stando però attenti a non esagerare.
Tutti e due hanno grossi carichi di lavoro e in una gara del genere è fondamentale arrivare alla partenza innanzitutto in buone condizioni fisiche e senza fastidi/infortuni.
Anche qui la tabella non rappresenta una verità assoluta e va riadattata alle proprie necessità facendo soprattutto attenzione alle proprie condizioni (saltare qualche allenamento non ha mai fatto male a nessuno, soprattutto se non si è in buona forma).
In questo caso sarebbe meglio limitare le altre gare (la cento vuole qualche sacrificio) e non trascurare gli allenamenti di qualità (IT, RM, CLS…), oltre ovviamente alle FONDAMENTALI sedute lunghe.
Scarpe:
Vale lo stesso discorso di prima
Tattica:
Non perdiamo tempo.
A seconda del nostro livello non c’è niente di male nel camminare nei tratti più duri ma non fermiamoci.
Oltre a concentrarci per tenere il ritmo previsto evitiamo di fermarci o fermiamoci meno possibile.
Sembra nulla ma fermarsi un paio di minuti a ristoro alla fine ti porta via quasi un’ora.

Cosa mi porto:
Anche qui qui i casi sono due: 
a) sono solo 
b) qualcuno mi accompagna

Caso a), sono solo:
Andando dallo spregiudicato e aggressivo verso il cautelativo si parte con...
Nulla
buff al polso
Pasticca di sali e tubetto di vaselina nei pantaloncini
Lampadina (molti non la usano)
Marsupio con giacca antivento
cellulare.
Borsa alla colla:
è sempre gratis quindi la porterei come i casi precedenti.
Borsa a Faenza:
identica a prima

Caso b) qualcuno mi accompagna:
In questo caso ferme restando le raccomandazioni sulla condotta degli accompagnatori, non ci si porta nulla al seguito ma si lascia tutto a loro prestabilendo dei punti di contatto.
Al limite un piccolissimo cellulare può far comodo.
Nulla cambia per la borsa alla Colla o a Faenza.

Buon Passatore a tutti!

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Categoria: Corsa a piedi