Trek Emonda SL6 PRO

Pubblicato il: 24/01/2022

Lo scorso anno, per i miei 70 anni i miei mi hanno regalato una stupenda bici da corsa, la Trek Emonda SL6 PRO così configurata: gruppo shimano 8020 DISK con il 50/30 ruote Bontrager Elite 35 in carbonio pignoni 11/32 e gli altri componenti standard del modello. (ho fatto sostituire la guarnitura 52/36 e il pacco pignoni 11/30)
 

 

Che dire, io avevo fino a quel momento una Pinarello in carbonio che mi ha dato tante soddisfazioni, mi ha portato sul Mortirolo  sul Gavia e per ultimo sul Gran Sasso. Era una bici del 2013 bella sofisticata con i freni tradizionali e gruppo Shimano Ultegra 6800.

Il paragone con la Trek viene spontaneo, l'Emonda è una bici da salita, anche se la mia SL PRO è piuttosto pesante, precisamente in assetto normale con pedali e 2 portaborraccia pesa kg. 8.500 un etto esatto piu della Pinarello. Anche se non è la più sofisticata SLR va benissimo lo stesso. In salita mi sono trovato subito meglio, posizione molto più raccolta della Pinarello che mi permette di spingere meglio e andare su più veloce ottimizzando la spinta sui pedali.

La cosa che veramente fa la differenza sono i freni a disco. Io non ero tanto abituato ai dischi, li ho provati sulla mountain bike ma solo come assaggio, la prima impressione positiva è stato il fatto che per frenare forte basta una lieve pressione sulle leve al contrario dei freni Rim che per frenare forte dovevi proprio strizzarli e con le mani in posizione alta non era facile farlo.
Oltre a quanto detto forse la cosa migliore dei dischi è l'estrema modulabilità della frenata e il suo perfetto dosaggio, quando capita di entrare in curva troppo allegri basta agire delicatamente sulle leve per ottenere una decellerazione costante ed estremamente prevedibile, mentre con i Rim (almeno con i miei) la prima parte della frenata era abbastanza fiacca poi la frenata diventava più brusca così se si insisteva sulla leva il rischio di frenare troppo e bloccare la ruota dietro diventava concreto con conseguenze pericolose.
I freni a disco li ho apprezzati soprattutto nelle discese lunghe, scendendo dal Monte Amiata non hanno mai mostrato segni di stanchezza e affaticavano molto meno le dita, io non cerco le staccate racing sotto curva, freno con largo anticipo senza mai rischiare ma alla fine la differenza è veramente tanta, per dirla una scendendo dal Gavia con la vecchia, ci siamo dovuti fermare a far raffreddare i cerchi perché quasi fumavano!


Altro punto di forza è il gruppo Shimano Ultegra 8020, molto diverso dal 6800 che avevo, innanzi tutto la cambiata del deragliatore che è qualcosa di meraviglioso, basta applicare una minima forza sulla leva per passare dalla corona 34 al 50 mentre con il 6800 ci voleva molta forza e la corsa della leva era decisamente più lunga.
Non sono un grande collaudatore e non ho la sensibilità necessaria per capire a fondo la differenza che si ha con le ruote in carbonio rispetto alle ruote di alluminio, quello che posso dire è che le ruote a medio profilo sono esteticamente molto più belle a vedersi, di contro nella guida su strada sentono di più il vento laterale, ma alla fine non sono pericolose e scorrono decisamente di più delle vecchie in alluminio, altra cosa molto positiva è che sono tubless ready e prima o poi provo a latticizzarle.
In discesa la guida è precisa e la bici segue la traiettoria come su un binario, quindi anche in questo campo va benissimo. La Trek dice che la bici fa guadagnare molto in pianura per l'ottimizzazione fatta dal punto di vista aerodinamico, io non so dire nulla su questo argomento, so che per stare a ruota uscendo con quelli forti si fatica sempre tanto! ma questo dipende da me non dalla bici!
Altra cosa molto bella dal punto di vista estetico soino i cavi integrati, non si vede un solo cavo esterno, e la pulizia della bici gratifica veramente la vista. Ho dotato la bici di una forte luce rossa posteriore che aumenta di molto la sicurezza e ora metterò anche quella anteriore, la sicurezza passiva è doverosa.
La bici adesso ha 7800 km ed è ora di cambiare le oneste gomme Bontrager R2 di serie, e le sostituirò con le Bontrager R3 più performanti delle vecchie, poi cambio la catena e vedo le pasticche a che punto sono. Dopo 7800 km posso dire che per le mie esigenze è perfetta, anzi esagerata, mai un problema e mai una regolazione, mai sbagliata una cambiata e mai un salto di catena, ho migliorato tutte le mie salite, e essendo probabilmente la mia ultima bici sono particolarmente soddisfatto della scelta.
Perché la mia ultima bici? per raggiunti limiti di età! ho settantuno anni abbondanti e se Dio vuole la bici mi durerà qualche anno, quindi intorno a 80 anni è preferibile percheggiarla, non per una questione di forza ma per una questione di testa e di riflessi. Rimarranno belle e lunghe passeggiate e chissà cos'altro.
Concludendo, la cosa negativa è che la bici costa un pò più della concorrenza a parità di equipaggiamento, ma un motivo ci deve pur essere! difetti grossi non ne ho trovati, qualche piccolo appunto personale è ad esempio la regolazione della sella come inclinazione, è affidata ad un meccanismo perverso che per trovare la posizione esatta ti fa ammattire, mentre per l'altezza usa il canotto che va fuori al tubo del telaio al contrario delle altre che si infilano dentro, dice che regge meglio, boh!
La verniciatura è sofisticata, nel mio modello il colore è di un grigio strano con parti in carbonio nudo che lasciamo intravedere la lavorazione del carbonio non bellissima esteticamente. Come avrete capito sono cosine veniali e personali mie che nulla tolgono a questa splendida bici. Bene concludo quì la mia recensione, e se la volete comperare l'unico problema è che dovete aspettare tanto ma tanto tempo, si parla di un anno di attesa a meno di non scovare un rivenditore con bici in magazzino, ma potete farci un pensierino, ne vale la pena.


Categoria: Bici